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PERFORMA

Maggio 27, 2023 @ 10:00 - Maggio 28, 2023 @ 20:00

PERFORMA

Progetto di Formazione e Creazione Performativa Per: attori/attrici, danzatori/danzatrici, cantanti e performers professionisti e semiprofessionisti Ciao, siamo Dario e Massimiliano, grazie per l’interesse verso la nostra proposta. Se vuoi saperne di più sulle nostre traiettorie professionali come performers, insegnanti e registi in fondo a questo dossier trovi le nostre biografie. Ora andiamo subito al nocciolo del lavoro che proponiamo. L’obiettivo del progetto PERFORMA è la creazione di una performance che verrà presentata al pubblico nella sala-spettacoli di Spazio Lambrate alla fine di un percorso che comincerà il 12 aprile e terminerà il 29 giugno 2023. Ciascuna sessione di lavoro del progetto PERFORMA sarà divisa in tre parti. PARTE 1: ALLENAMENTO PSICO-FISICO L’allenamento psico-fisico che proponiamo serve al/alla performer a:
● Abituarsi a uscire dalla propria zona di comfort.
● Superare resistenze e limiti.
● Costruire la fiducia in sé stesso/a, a partire dall’organismo.
● Saper mantenere elevati livelli di attenzione: il “qui e ora”.
● Fare ciò che fa in modo pieno e organico. Per ottenere tali risultati, nell’allenamento lavoriamo sulle relazioni tra: corpo-mente – “l’altro” – lo spazio, o su ciò che in inglese viene definito “Attending From – To – In”. Attending FROM: da dove presto attenzione? – Sentire cinestetico e propriocezione. – Movimento meccanico VS organico. – Movimento periferico VS a partire dal centro del corpo. – Impulsi. Attending TO: a cosa o a chi presto attenzione? – Uso della visione centrale. – Vedere VS guardare veramente. – Dirigere l’attenzione significa dirigere la tensione fisica. Attending IN: dove presto attenzione?- Uso della visione periferica. – Consapevolezza dello spazio in relazione a me stesso/a e agli altri. Attraverso un meticoloso lavoro, articolato in una serie di esercizi/azioni, aiuteremo i performers a sviluppare la loro capacità di agire in modo presente, pieno e organico. Il binomio “esercizio/azione” vuole indicare il doppio e simultaneo compito che è richiesto al performer al lavoro con questa pratica artistica: la ricerca della precisione e ripetibilità atletica dell’esercizio e al medesimo tempo lo sforzo costante nell’ingaggiare l’immaginazione e le intenzioni per trasformare l’esercizio in un’azione drammatica che risponda alla domanda “cosa sto facendo e perché sto facendo questa cosa?”. SECONDA PARTE: ALLENAMENTO VOCALE Con lo stesso rigore e seguendo gli stessi principi che reggono la nostra ricerca psico-fisica esploreremo insieme il lavoro sulla voce, sia parlata che cantata. ● Il testo neutro Lavorare con un testo ripetibile, un testo scevro di significati, che potremmo definire “neutro”, apre la possibilità di indagare il ritmo, l’impulso, la resistenza del suono, la differenza tra testo parlato e testo cantato e le origini stesse del suono, senza la costrizione di un significato che obblighi verso particolari interpretazioni.
● I canti di tradizione I canti che proponiamo – si tratta di canti antichi, appartenenti a diverse tradizioni – sono un altro tipo di strumento, o veicolo, per rispondere alla stessa esigenza di rimanere organicamente radicati nel presente che come performer affrontiamo sia nell’allenamento, che in scena. Così, cantare diventa una pratica essenziale per approfondire gli stessi processi che si verificano durante l’allenamento e l’atto performativo. Processi che riguardano appunto l’essere presenti e l’agire in modo organico e vivo. TERZA PARTE: CREAZIONE DELLA PERFORMANCE L’obiettivo principale del progetto PERFORMA è la creazione di una performance originale, interessante, strutturata e viva che verrà presentata al pubblico alla fine del processo delle prove.
● “Originale” Il punto di partenza per lo sviluppo del lavoro creativo non sarà un testo, un tema, o un’idea prestabilita, ma sarà creato da zero dai/dalle performer che parteciperanno al progetto. Ogni performer non sarà quindi solo un/una esecutore/esecutrice della performance, ma anche un/una autore/autrice della stessa.
● “Interessante” Nel processo di creazione della nostra performance partiremo dal chiedere a noi stessi/e – non solo come performer, ma come esseri umani – la seguente domanda: “cosa mi muove, cosa è veramente significativo per me e ha cosí tanto valore da farmi sentire il bisogno di comunicarlo al mondo?”. Per ogni performer il punto di partenza sarà quindi individuale e personale. Le risposte che troverà a questa domanda gli/le serviranno da stimolo durante tutto il processo di creazione della performance.
● “Strutturata” A partire da tale stimolo, ogni performer sarà invitato/a e accompagnato/a a creare una breve sequenza di azioni sostenuta da un testo, un canto, un ricordo o un’immaginazione precisa. Queste sequenze di azioni saranno i nostri “schizzi performativi”. Considerarli in questo modo ci aiuterà a non giudicare i primi risultati, che spesso non sono quelli che ci piacerebbe ottenere al primo colpo. Successivamente, ti insegneremo a “calibrare”, cioè a correggere, eliminare, modificare e aggiungere azioni al tuo schizzo performativo per svilupparlo e ottenere una “bozza performativa”: una struttura di azioni articolata e dettagliata, ma ancora soggetta a esplorazione e calibrazione. Dopodiché, come registi, cominceremo a dare ai/alle performer coinvolti nel processo creativo indicazioni di lavoro che andranno nella direzione del montaggio delle bozze performative di ciascuno in un’azione collettiva.
● “Viva” Andremo così alla ricerca di una struttura e di una storia che diano coerenza al lavoro collettivo, ma senza necessariamente seguire una logica narrativa realista. Andremo piuttosto nella direzione di un linguaggio poetico che, essendo un linguaggio associativo, permette che il lavoro creativo di ogni performer retro-alimenti quello degli/delle altri/altre e coesista in un’unica struttura collettiva di azioni. Potrebbe sembrare un paradosso, ma è proprio la struttura che ci permette, come performer, di poter vivere pienamente in scena. Avere una struttura ripetibile di azioni significa per noi sapere, istante per istante, cosa fare e perchè farlo, che è esattamente ciò che nell’esecuzione porta a sentirsi veramente liberi/e e vivi/e in scena. Ma non si tratta solo di eseguire in modo preciso la “forma” delle nostre azioni. Si tratta piuttosto di prestare veramente attenzione a ciò che stiamo facendo e perchè, qui e ora, per tutta la durata della nostra performance. In altre parole: la struttura delle nostre azioni è come il letto del fiume che permette alla nostra vita in scena di scorrere liberamente.
● Presentazione pubblica Arrivati a questo punto, alla fine del nostro processo di allenamento, creazione e montaggio della performance, apriremo le porte del nostro lavoro al pubblico. La presentazione avverrà nella sala-spettacoli di Spazio Lambrate e completerà la nostra esperienza come performer professionisti che portano a termine in un tempo prestabilito un lavoro di qualità, una performance originale, interessante, strutturata e viva. BIO – DARIO VALTANCOLI Dario Valtancoli, direttore artistico e pedagogico in diversi centri teatrali in Italia e all’estero, regista e insegnante di recitazione per vocazione. Valtancoli è laureato in Scienze dell’Educazione presso l’Università degli Studi di Bergamo e ha concluso il Master in Intervento Psicologico con Metodologia DBM presso l’Università di Valencia (Spagna). Inizia i suoi studi come attore nel 1999, a Milano, formandosi con Luca D’Amico sulla base del Metodo di Orazio Costa. Dopo il diploma, tra il 2001 e il 2002, forma parte del “Program for Professional Artists” di Dominique De Fazio, a Roma. Tra il 2001 e il 2009 continua la sua formazione con alcuni grandi artisti vincolati in modo diretto al lavoro di Jerzy Grotowski, come Rena Mirecka, Maud Robart, Nhandan Chirco, Gey Pin Ang, Jim Slowiak, Jairo Cuesta e Thomas Richards. Tra il 2002 e il 2009 lavora come attore in diverse compagnie di teatro a livello internazionale. Spicca la sua partecipazione nel team diretto dalla maestra Gey Pin Ang, con la quale Valtancoli crea e presenta due performance: “Bird’s Inn” e “The Feast of You Shen”. Tra il 2009 e il 2011 fonda e dirige, a Valencia, il “Laboratorio de Arte en Vivo”, un centro multidisciplinare per la ricerca, la formazione e la creazione nell’ambito delle performing arts. Tra il 2012 e il 2017 dirige il progetto di formazione professionale per attori e attrici “ARTS / Acting Research & Training Studio”, a Valencia, Milano e Istanbul. Tra il 2017 e il 2019 Valtancoli imparte corsi e seminari di recitazione collaborando con importanti istituzioni coma la “Unión de Actores” e la “Nave 73”, a Madrid. Nel 2019 Valtancoli si occupa della regia della nuova versione del monologo teatrale “No Solo Duelen Los Golpes”, di e con Pamela Palenciano, in collaborazione con il “Teatro del Barrio” di Madrid, spettacolo visto da più di un milione di spettatori. Dal 2020 al 2022 Valtancoli fonda e dirige lo “Studio Valtancoli”, un centro di formazione per attori e attrici professionisti, a Madrid. Dal 2023 Valtancoli forma parte del team di “Spazio Lambrate”, a Milano, dove lavora in qualità di co-direttore artistico, direttore pedagogico, insegnante e performer. BIO – MASSIMILIANO BALDUZZI Massimiliano Balduzzi è performer, attore, regista e pedagogo. Si laurea in Storia del Teatro Moderno e Contemporaneo all’Università di Bologna e per dieci anni, sotto la direzione di Stefano Vercelli e Anne Zènour, si dedica alla pratica e creazione di un rigoroso training fisico e vocale per attori. Con Vercelli frequenta il corso di perfezionamento per attori promosso da Emilia Romagna Teatro, diplomandosi nel 2002. Nello stesso anno fonda a Siena con Zenour il Teatro della Pioggia e per cinque anni si dedica quotidianamente alla creazione di un training fisico e vocale che diventa la base per tutta la ricerca performativa successiva. Durante gli anni toscani comincia a trasmettere i principi della sua ricerca attraverso laboratori settimanali e seminari intensivi e co-dirige per due anni il Festival Finoallafinedelmondo. Nel 2006 Balduzzi vive a Ubud-Bali per sei mesi dove studia danza e canto tradizionali con i maestri I Made Bukel e I Nyoman Tchandri. Nel 2008 si trasferisce a New York per continuare la sua ricerca nell’ambito della performance contemporanea. Per tre anni collabora con Ben Spatz e la compagnia Urban Research. Negli anni americani lavora come performer, tra gli altri, per James Scruggs, Helga Davis, Arturo Vidich, Daria Fain e Robert Kocik, Anna Azrieli, Vanessa Anspaugh, Kora Radella e Matty Davis, Denisa Musilova. Dal 2011 intraprende una ricerca solista attraverso residenze artistiche offerte da Movement Research, CAVE black studio e Fresh Tracks di New York Live Arts. Nei successivi quattro anni presenta sei diversi studi in collaborazione con la drammaturga Susan Mar Landau negli spazi di Judson Church, New York Live Arts, Danspace, Rubin Museum e Cave. Negli stessi anni ricomincia a viaggiare e presenta il suo lavoro al FringeArts di Philadelphia, al Pieter di Los Angeles e successivamente in Italia, Inghilterra e Messico. Nel 2018 si ristabilisce in Italia. Nel giugno dello stesso anno presenta il solo Lunatico a Tropici, a cura di Michele di Stefano, per riprenderlo nell’ottobre 2019 al Festival Tendance di Latina. Nel 2018/19 lavora come performer in Augusto di Alessandro Sciarroni che debutta alla Biennale di Lione e prosegue con una ricca tournèe europea. Nel marzo 2019 è in scena a Praga in Fitting Rooms di Denisa Musilova. Balduzzi ha condotto numerose master class e seminari in alcuni tra i più importanti college americani (Cuny College, , Emerson College, University of the Arts of Philadelphia, Swarthmore Colege, Amherst College and Colby College). La sua attività pedagogica lo ha portato a lavorare anche in Francia, Inghilterra, Spagna, Repubblica Ceca e Messico. INFORMAZIONI PERFORMA – Progetto di Formazione e Creazione Performativa Condotto da @dario.valtancoli e @massimilianobalduzzi Giorni e orari Tutti i mercoledì e giovedí, dalle 10 alle 14 Data di inizio: mercoledì 12 aprile 2023 Data di presentazione della performance: giovedí 29 giugno 2023 Si prevedono inoltre due sessioni di lavoro intensivo nei week-end 17/18 e 24/25 giugno, dalle 10 alle 18 Calendario APRILE (dalle 10 alle 14): 12 – 13 – 19 – 20 – 26 – 27 aprile MAGGIO (dalle 10 alle 14): 3 – 4 – 10 – 11 – 17 – 18 – 23 – 24 – 31 GIUGNO (dalle 10 alle 14): 1 – 7 – 8 – 14 – 15 – 21 – 22 Sabato 17 e domenica 18 (dalle 10 alle 18) Sabato 24 e domenica 25 (dalle 10 alle 18) 28 giugno (dalle 10 alle 14 – prova generale) 29 giugno (presentazione pubblica) Ore totali: 112

Dettagli

Inizio:
Maggio 27, 2023 @ 10:00
Fine:
Maggio 28, 2023 @ 20:00

Organizzatore

SLAP.
Email
info@spaziolambrate.it
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Luogo

Spazio Lambarte
Viale delle Rimembranze di Lambrate, 16
Milano, Milano 20134 Italia
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