Skip to main content
Caricamento Eventi

« Tutti gli Eventi

  • Questo evento è passato.

PERFORMER

Febbraio 25, 2023 @ 10:00 - Febbraio 26, 2023 @ 20:00

SEMINARIO INTENSIVO
PER-FORMER
I processi creativi che precedono la forma
condotto da Dario Valtancoli
Sabato 25 e Domenica 26 febbraio 2023
dalle 10 alle 18
Seminario rivolto a attori, attrici, danzatori, danzatrici e performers
Prezzo: 70€ (offerta esclusiva per il lancio)

Ciao, sono Dario Valtancoli, grazie per il tuo interessamento verso questo seminario!
Se vuoi avere qualche informazione in più sulla mia traiettoria professionale come
insegnante e trainer, in fondo a questo dossier trovi la mia biografa.
Ora invece andiamo subito al nocciolo del lavoro che propongo nel seminario!
I CAMPI DI STUDIO
I campi di studio che esploreremo insieme in questo seminario sono:
– Allenamento psico-fisico.
– Il lavoro sui canti di tradizione.
– Processi creativi per la performance.
ALLENAMENTO PSICO-FISICO
Nell’arco della mia carriera ventennale come insegnante e trainer di performers, ho
sviluppato un allenamento che serve al o alla performer a:
● Abituarsi a uscire dalla propria zona di comfort, superare resistenze e limiti.
● Costruire la fiducia in sé stesso/a, a partire dall’organismo.
● Saper generare e mantenere elevati livelli di attenzione.
● Essere costantemente radicato/a nel “qui e ora”.
● Fare ciò che fa in modo pieno e organico.
Attraverso esercizi disegnati specificamente per ottenere tali risultati – fiducia,
attenzione piena (presenza) e organicità – nell’allenamento psico-fisico lavoriamo
sulle relazioni tra: corpo-mente / “l’altro” / lo spazio – che nella mia terminologia
definisco come “Attending: From / To / In”.
Attending FROM: da dove presto attenzione? Consapevolezza di sé stessi/e.
– Sentire cinestetico e propriocezione.
– Movimento meccanico e periferico VS movimento organico a partire dal
centro del corpo.
– Continuità e circolarità del movimento.
Attending TO: a cosa o a chi presto attenzione? Coscienza della presenza
“dell’altro”.
– Uso della visione centrale.
– Vedere VS guardare veramente.
– Dirigere l’attenzione significa dirigere la tensione fisica.
– Impulsi dal centro del corpo verso un obiettivo specifico.
Attending IN: dove presto attenzione? Coscienza spaziale.
– Uso della visione periferica.
– Consapevolezza dello spazio in relazione a me stesso/a e agli altri.
Attraverso un meticoloso lavoro, articolato in una serie di esercizi pratici, aiuterò i
performers che parteciperanno al seminario a sviluppare la loro capacità di agire in
modo presente, pieno e organico.
IL LAVORO SUI CANTI DI TRADIZIONE
Nel seminario non canteremo per migliorare le nostre capacità vocali o la nostra
tecnica canora. Tali aspetti sono requisiti importanti per un o una perfomer, ma non
costituiscono, nel mio lavoro, l’obiettivo verso cui tendere.
Nel seminario, invece, canteremo per fare un lavoro su noi stessi.
I canti che propongo – si tratta di canti antichi appartenenti a diverse tradizioni – sono
un altro tipo di strumento, o veicolo, per rispondere alla stessa esigenza di rimanere
organicamente radicati nel presente che come performers affrontiamo
nell’allenamento, ma in modo più sottile rispetto al lavoro fisico.
Così cantare può diventare una pratica molto profonda degli stessi processi che si
verificano durante l’allenamento e l’esecuzione performativa, che sono processi che
riguardano l’organicità e lo stare presenti e vivi.
PROCESSI CREATIVI PER LA PERFORMANCE
Nel seminario ti aiuterò a familiarizzarti con quei processi che precedono e
conducono alla forma, cioè alla creazione di una performance che sia originale,
interessante, strutturata e viva.
Per fare questo, abbiamo bisogno di principi guida e strumenti concrceti. Nel
seminario te ne proporrò alcuni, quelli che considero i principali, il frutto di molti anni
di sperimentazione pratica con centinai di performers.
● I principi guida
I principi che guideranno il lavoro durante tutto il processo di creazione delle nostre
performance sono:
– La bussola. Nel processo di creazione della nostra performance partiremo dal
chiedere a noi stessi/e – non solo come performers, ma come esseri umani – la
seguente domanda: cosa mi muove, cosa è veramente rilevante e significativo per
me e che ha cosí tanto valore da non potertemelo tenere solo per me?
Nel seminario ti aiuterò a trovare le risposte a questa domanda, in modo che ti
servano come bussola durante tutto il processo di creazione della performance.
– Il senso esplorativo. Esplorare, “saper stare comodi nell’incomodità di non
sapere”, dal mio punto di vista, è una delle chiavi più importanti della creatività. Si
può avere un’idea della direzione, ma se non si è pronti a cogliere l’imprevisto, la
difficoltà e a sorprendersi, si finisce per camminare sempre sugli stessi sentieri.
– Calibrare. Si tratta di creare un frammento specifico della nostra performance
attraverso il loop: “formulare una ipotesi di cosa vogliamo dire e fare / verificare tale
ipotesi nella pratica”, per poi riformulare l’ipotesi e testarla nella realtà nuovamente,
in modo ciclico. (Loop: “ipotizzare – testare – correggere la direzione”).
– Schizzi – Bozze – Versioni. Possiamo considerare le sequenze di azioni che
emergono dal processo di calibrazione – strutturate in modo da poter essere ripetute
– come degli “schizzi performativi”. Considerarli in questo modo ci aiuta a non
giudicare i primi risultati, che spesso non sono quelli che vorremmo ottenere al primo
colpo. Mettiamoci subito in mente che non solo è normale, ma anche necessario, in
un processo creativo, provare, provare e provare ancora.
Continuando a calibrare, a correggere la direzione, cioè a eliminare, modificare e
aggiungere, otteniamo delle “bozze performative”, delle strutture di azioni già
abbastanza articolate, ma ancora soggette a esplorazione, a calibrazione.
Continuando lo stesso processo otteniamo ciò che io considero una “versione della
performance” nella sua interezza, ma non la performance definitiva, cosa che credo
non esista, nel senso che è sempre possibile sviluppare il lavoro.
Questi sono i principi che guidano il lavoro. Ora ti elenco alcuni degli strumenti pratici
che ti insegnerò a utilizzare per sviluppare il tuo lavoro di creazione della
performance.
● Strumenti concreti
Il nostro obiettivo principale come performers, ciò che la nostra professione ci chiede
di fare, è creare e compiere – in inglese “to perform” – azioni interessanti, credibili e
vive, davanti ad un pubblico. Se sappiamo cosa fare, possiamo dirigere la nostra
attenzione aull’esecuzione, garantendo il risultato di più alta qualità di cui siamo
capaci in una fase determinata dello sviluppo della nostra performance.
I motori, che nel seminario ti insegnerò ad attivare e usare, per creare e strutturare
tali azioni sono:
– Le circostanze date, ovvero ciò che influisce sul nostro comportamento dal punto
di vista fisico. Ce ne sono 4 tipi:
● Circostanze contestuali: dove sono?
● Circostanze situazionali: cosa sta accadendo nel contesto in cui mi trovo?
● Circostanze temporali: quando sta accadendo?
● Circostanze personali: come sto fisicamente?
– Gli obbiettivi. Un obiettivo è “l’oggetto della mia attenzione”, ciò che mi porta a
agire o a eseguire un’azione. Un obbiettivo risponde alla domanda: cosa voglio
ottenere dicendo o facendo questa determinata cosa? È importante che gli obiettivi
che scegliamo siano “ottenibili fisicamente qui e ora”.
– Razioni ai significati. Uno degli strumenti di lavoro più potenti che ho sviluppato
personalmente negli ultimi anni. Consiste in domandarsi: cosa significa “questa
determinata cosa” per me? Qual è la mia reazione fisica a questo significiato?
– Tempo-ritmo. Le variazioni di tempo-ritmo, cioè di velocità, sono una delle migliori
alleate per mantenere vive le azioni che compongono una struttura precisa. È uno
degli strumenti con cui è possibile improvvisare dentro una partitura di movimento
definita e persino farci scoprire nuove possibilità di azioni.
Ora, la questione del testo.
Se vorrai, nel seminario potrai lavorare con un testo. Non importa quale. Uno che
abbia un significato per te. Grotowski diceva che un buon testo è “come un raggio di
luce che illumina la tua vita”. Se hai un testo così, portalo! Ti chiedo solo di venire al
seminario con il testo già memorizzato. Anche se memorizzi solo 4 o 5 frasi, va bene
per lavorare.
Se non vuoi lavorare con un testo, va benissimo lo stesso. Scegli però una tua
bussola creativa, un tema, un sogno, un ricordo, quello che vuoi, ma che sia
significativo per te, che ti ispiri, che sia importante a livello vitale.
Concludendo
Questo seminario rappresenta un’occasione meravigliosa per iniziare a esplorare, in
modo organizzato e creativo, i processi che precedono la forma e che portano alla
creazione performativa, attraverso principi e strumenti di lavoro chiari, utili, concreti
ed efficaci.
Se ti interessa, scrivimi il prima possibile, i posti sono limitati e ne rimangono pochi.
Un forte abbraccio e a presto!
Dario Valtancoli
BIO – DARIO VALTANCOLI
Dario Valtancoli, direttore artistico e pedagogico in diversi centri teatrali in Italia e all’estero,
regista e insegnante di recitazione per vocazione.
Valtancoli è laureato in Scienze dell’Educazione presso l’Università degli Studi di Bergamo e
ha concluso il Master in Intervento Psicologico con Metodologia DBM presso l’Università di
Valencia (Spagna).
Inizia i suoi studi come attore nel 1999, a Milano, formandosi con Luca D’Amico sulla base
del Metodo di Orazio Costa. Dopo il diploma, tra il 2001 e il 2002, forma parte del “Program
for Professional Artists” di Dominique De Fazio, a Roma.
Tra il 2001 e il 2009 continua la sua formazione con alcuni grandi artisti vincolati in modo
diretto al lavoro di Jerzy Grotowski, come Rena Mirecka, Maud Robart, Nhandan Chirco,
Gey Pin Ang, Jim Slowiak, Jairo Cuesta e Thomas Richards.
Tra il 2002 e il 2009 lavora come attore in diverse compagnie di teatro a livello
internazionale. Spicca la sua partecipazione nel team diretto dalla maestra Gey Pin Ang, con
la quale Valtancoli crea e presenta due performance: “Bird’s Inn” e “The Feast of You Shen”.
Tra il 2009 e il 2011 fonda e dirige, a Valencia, il “Laboratorio de Arte en Vivo”, un centro
multidisciplinare per la ricerca, la formazione e la creazione nell’ambito delle performing arts.
Tra il 2012 e il 2017 dirige il progetto di formazione professionale per attori e attrici “ARTS /
Acting Research & Training Studio”, a Valencia, Milano e Istanbul.
Tra il 2017 e il 2019 Valtancoli imparte corsi e seminari di recitazione collaborando con
importanti istituzioni coma la “Unión de Actores” e la “Nave 73”, a Madrid.
Nel 2019 Valtancoli si occupa della regia della nuova versione del monologo teatrale “No
Solo Duelen Los Golpes”, di e con Pamela Palenciano, in collaborazione con il “Teatro del
Barrio” di Madrid, spettacolo visto da più di un milione di spettatori.
Dal 2020 al 2022 Valtancoli fonda e dirige lo “Studio Valtancoli”, un centro di formazione per
attori e attrici professionisti, a Madrid.
Dal 2023 Valtancoli forma parte del team di “Spazio Lambrate”, a Milano, dove lavora in
qualità di co-direttore artistico, direttore pedagogico, insegnante e performer.
INFORMAZIONE PRATICA
Seminario condotto da Dario Valtancoli
Giorni e orari
Sabato 25 e Domenica 26 Febbraio 2023, dalle 10 alle 18 (con un’ora di pausa per
mangiare qualcosa)
Prezzo: 70€ (offerta lancio)
Location e contatti
Spazio Lambrate
● Indirizzo: Viale delle Rimembranze di Lambrate 16 – Milano
● Telefono: 347 892 7644
● Web: www.spaziolambrate.it
● Email: [email protected]
● Instagram: @spazio_lambrate
● Facebook: Spazio Lambrate

Dettagli

Inizio:
Febbraio 25, 2023 @ 10:00
Fine:
Febbraio 26, 2023 @ 20:00
Sito web:
https://www.instagram.com/p/ClrKyJWKrEw/?hl=it

Organizzatore

SLAP.
Email
info@spaziolambrate.it
Visualizza il sito dell'Organizzatore

Luogo

Spazio Lambarte
Viale delle Rimembranze di Lambrate, 16
Milano, Milano 20134 Italia
+ Google Maps
Visualizza il sito del Luogo